chi siamo

Siamo semplici cittadini che hanno a cuore la tutela e la valorizzazione dei diritti civili e i beni comuni, materiali e immateriali (il patrimonio ambientale ed artistico, la fiducia pubblica, la legalità, ect.).
Cittadini per l’attivazione di forme e metodi di economia solidale e circolare; per la riduzione degli sprechi; per incentivare l’occupazione; per l’integrazione sociale; per l’introduzione della moneta complementare; per l’adozione concreta di strumenti di democrazia partecipativa-deliberativa; per un futuro comune di equità senza divisioni o interessi particolari.



I cittadini non partecipano più come qualche decennio fa. […] La crisi delle organizzazioni di rappresentanza […] si riflette in un crescente distacco delle istituzioni dai cittadini, indebolendone legittimità e capacità di governo.
[Luca Raffini, La democrazia deliberativa come risposta alla crisi della partecipazione?]

Nella democrazia rappresentativa il potere di gestione della cosa pubblica è demandato agli Enti locali, alle Regioni e allo Stato, che si occupano di selezionare i vari interventi territoriali e di realizzarli lasciando per lo più estranei i cittadini verso cui quegli interventi sono rivolti.

L’introduzione di dispositivi partecipativo-deliberativi su singoli temi permette di attrarre cittadini interessati sul tema specifico oggetto del processo ma che non sono interessati a prendere parte a discussioni politiche di ordine generale. [Luca Raffini, La democrazia deliberativa ...]

La democrazia partecipativa-deliberativa (in particolare con lo strumento del bilancio partecipativo) si inserisce nel sistema della democrazia rappresentativa, senza sostituirlo ma integrandolo, consentendo ai cittadini di avere un ruolo diretto e un peso decisionale nel percorso di definizione delle politiche che influiscono sulla loro vita quotidiana.

“[...] si potrebbe definire quello della democrazia partecipativa un campo di sperimentazione di forme e procedure di riforma della democrazia volte a includere più strettamente ed efficacemente i cittadini nel processo politico, specialmente con  riferimento alla formazione delle policy che investono direttamente le loro vite” [Giovanni Moro (2009), “Partecipare a cosa? Per una riconsiderazione del nesso tra democrazia partecipativa e attivismo organizzato dei cittadini in Italia e  in  Europa”]


vedi e scarica PDF
inComune
inSieme

Nessun commento:

Posta un commento